sabato 9 febbraio 2013

esistere nelle vite degli altri


il mio problema è che non mi sono ancora convinto di esistere nelle vite degli altri. che forse un problema poi non è, perché ogni volta, molte volte, ricevo delle sorprese bellissime. non so perché, anzi credo un po’ di saperlo. fondamentalmente cado nella tentazione pavesiana di credere che ciò che è stato sarà, oppure nell’invalicabilità freudiana di (voce stile fantasma nel castello) “traumi infantiiiili”, ma il fatto di esistere nelle vite degli altri mi lascia sempre sconcertato, con una malinconia che è anche piacevole, ma poi basta. come se fossi un’ombra che cammina e che non lascia traccia. come se fossi invisibile mi sento spesso io. e poi ci sono quei momenti, quelle frasi, quei gesti che ribaltano tutto. come quando un paio di giorni fa, tornato per l’ennesima volta in terra tedesca, ho ricevuto un’accoglienza più calorosa del solito. mi sconvolge sempre essere ben voluto. non credo mi ci abituerò mai. fatto sta che mi son trovato di fronte alla porta della mia stanza un libro. mi è venuto subito da ridere, perché il gesto appartiene proprio alla poetica su cui si basa questo blog e un po’ tutta la mia cosiddetta vita. c’era questo libro, il cui titolo suonava in italiano “ferrari – storia di una leggenda”. parlava naturalmente della rossa di maranello. ma l’accostamento col mio cognome, cui mai avrei fatto così caso se non fossi andato a nord di como, e il semplice fatto che la mia assenza fosse stata percepita mi ha davvero smosso qualcosa. e in questi giorni si sono susseguite diverse affermazioni di affetto e di stima. tanti, tantissimi mi hanno detto cose molto belle. non credevo, davvero. malgrado non mi conoscano nella mia lingua madre. malgrado non mi conoscano da quando ero alto più o meno così. malgrado non mi abbiano visto in tutti i cambiamenti di pelle e di capelli. proprio per questo vale di più. come dico spesso ultimamente, quello che sei oggi, questo solo conta. non importa se da piccolo ti han stuprato nella prigione del monopoli o se avevi un little pony che ti sorrideva ogni giorno svegliandoti con un bacino. sono solo dietrologie, che, per definizione, altro non sono che cose per pararsi il qulo.

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