mercoledì 21 novembre 2012

devo molto alle parole che non ho imparato

I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo, diceva qualcuno.e me ne rendo conto a maggior ragione in terra straniera, in lingua straniera. nelle parole che non ho imparato c'è molto di me. se una poetessa doveva molto a coloro che non amava, io devo molto alle parole che non ho imparato. significano che, probabilmente, non ho incontrato situazioni che mi hanno reso necessario apprenderle. per questo i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo. anche per questo. non sapevo cosa fosse un Backblech (teglia? piastra da forno?qui i limiti del linguaggio non sembrano esistere solo dentro di me) finché non è arrivato un anno fa un connazionale napoletano, che divenne ben presto 'o maestro', in cucina e non solo. oppure, nel non sapere a lungo cosa volesse dire neidisch (invidioso) ho pensato che forse proprio una brutta persona non sono. e così via. sì. devo molto alle parole che non ho imparato.

1 commento:

  1. permettendomi, sulla tua scia, di parafrasare la poetessa,

    loro stesse non sanno
    quanto portano nelle mani vuote.

    "non devo loro nulla" -
    direbbe la vita
    sulla questione aperta.

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