giovedì 26 aprile 2012

ci vuole del coraggio ad essere felici


ci vuole coraggio ad essere felici, e molte volte si dimentica di poter essere tali. Ci si consuma tra un dovere e l'altro, stritolati da necessità talora reali, talaltra mentalissime proiezioni anticipanti. Sulla stazione di Genova sta scritto 'ricordati di essere felice', ed è bellissimo. Ieri sera me ne sono ricordato – o forse lo ero già – allorché, dopo una giornata insolitamente feconda e in cui non mi sentivo stanco all'ora di cena (probabilmente perché il tasso di alienazione era minore del solito) ho conosciuto per puro caso (diciamo così) due ragazzi israeliani nel salotto di sopra. Mi hanno raccontato dei tre anni di servizio militare obbligatorio per tutti, che sono due per le donne, della vita comunitaria, ed uno di loro usava il termine 'chassidut'. Conosceva anche molto bene il pensiero di Buber. È stato bello vedere questa parola vivere oltre le pagine dei libri. Dopo un caffé al cardamomo da loro offerto e varie chiacchiere mi è venuto spontaneo chiedere se ci fosse posto nella cucina. Scopro che la ragazza tramite cui i due erano lì è diventata Küchenpräsidentin, presidentessa della cucina, termine che se ci penso un attimo rido già. E quindi eccomi a travasare le mie cose a quasi mezzanotte da una cucina all'altra. C'è voluta della felicità per fare questo gesto, ne sono sicuro. A vincere anche quella paura di recare un sottile dispiacere agli attuali, anzi, ex compagni di cucina, con cui ho in realtà il solo rammarico di un rapporto mai nato. Ma ieri non me n'è importato. Come nell'ultimo mese aver pubblicato il mio libro mi fa sentire libero di contattare persone e personaggi che prima mai avrei osato "a mani vuote". O come quando ho iniziato a prendere sul serio il mio lato cazzaro-naif di filosofo-da-supermercato mandando un pezzo che avevo in mente da anni a un blog di economia e comunicazione visiva. Ed è stato persino pubblicato. C'è voluto anche lì quel coraggio che nasce solo da un momento di – come diceva qualcuno – trascurabile felicità. E forse è vero anche che – questo è invece un film che mi era piaciuto molto alcuni anni fa, il tipo di film in cui mi rifugiavo letteralmente alcuni anni fa – la felicità porta fortuna.

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