giovedì 26 aprile 2012

la consapevolezza non basta

Una faglia di ogni filosofia che pone al proprio centro il lavoro dell'uomo su se stesso è questa: la consapevolezza di un problema (intendo qui un problema personale, che alcuni filosofi di professione bollerebbero come 'psicologico') non significa (più) che il problema è risolto. Descrivere, millimetrare, comprendere (credere di comprendere, raccontarsela un po' al peggio dei casi, forgiarsi una nuova fissa, una nuova fase, una nuova fase che si crede fissa) non significa (più) applicare, e quindi, risolvere. C'è un ostacolo che si frappone tra il vedere (il meglio) e il seguire (il peggio). Ma non è detto che sia un ostacolo. Potrebbe anche essere la parte migliore di te. La consapevolezza non basta. Ci vuole qualcosa di più perché divenga azione. Insomma se sai che le cose stanno così, e che quindi ti devi comportare così, perchè ti comporti cosà come se non lo sapessi? Mi ripeto. La consapevolezza non basta.
Forse basterebbe dire: tra il dire e il fare...

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