giovedì 16 luglio 2015

piccola epifania a Kahla

20 km in bici ti portano fuori da Jena, in un paesone di diecimila anime e tante case ormai vuote. vado alla stazione per caricare la bici e tornare a casa. è sera, è estate. alcuni ragazzi tra i sedici e i venti ascoltano musica, bevono birra, guardano i treni passare. gli chiedo del mio treno, rispondono gentili e un po' stupiti. forse non hanno mai visto un italiano dal vivo. ma non hanno paura. d'un tratto, come in un racconto di Joyce, è tutto chiaro. la mia adolescenza, non sapere cosa fare la sera, stupirsi di fronte a un forestiero come se fosse un evento, camminare nel nulla fino alla stazione. vedere i treni merci sfrecciare insensibili nella notte e sognare un po' di saltarci sopra senza sapere dove andare. non è poi così male essere un ragazzo di paese, se quando poi il momento viene su quel treno ci sali davvero.

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