lunedì 3 novembre 2014

Beata salute dell'involontario!

Che differenza c’è tra salute e malattia? Il volontario e l’involontario.
Gesti come camminare, respirare, parlare sono sani nella misura in cui sono benedetti dalla grazia dell’involontarietà.
Non so di stare respirando. Respiro, perché non lo so. Se mi concentro sul fatto se sto respirando o no, la prima cosa che succede è che smetto di respirare.
Non so di stare camminando. Cammino, senza misurare i miei passi. Se mi concentro su dove cammino, la prima cosa che succede è che non so più dove mettere i piedi.
Fuori d’Italia, devo costantemente sapere le parole con cui dico quello che sto dicendo. Non solo nel contenuto, ma nella forma. Baratto ogni giorno la spontaneità semantica con l’ossessione per una irraggiungibile correttezza morfosintattica nella lingua che mi ospita.
E il gesto di pensare, parlare, scrivere diventa volontario, troppo volontario.

Vivere in una lingua straniera è una quotidiana esperienza di malattia.

1 commento:

  1. E´ per questo che studiamo le lingue, no? Ogni volta che ne impari una, guarisci! :)

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