sabato 9 marzo 2013

Wann fangen wir an?


E poi giungi a quel momento in cui parlando una lingua che non è tua affronti discorsi decisivi. J. è stato uno dei primi miei conquilini della tubinga 2.0 a rivolgermi la parola. Subito ho avvertito una grande familiarità con lui, complice una innegabile somiglianza col fratello di un mio vecchio amico del paese. C'è stata fin da subito complicità tra di noi, quella complicità che nasce raramente allorché una battuta, un modo di scherzare, mostra qualcosa di più. Intuii ben presto in lui l'ironia come modo vita, l'istrionismo come stigmate di ciò, la trasfigurazione dell'alltags Leben nella risata. Cose rare, rarissime, e per me inedite a nord delle Alpi. Ma l'ironia è anche un mezzo per nascondersi, una reazione di difesa. Così, più che parlare, per mesi abbiamo intuito qualcosa l'uno dell'altro senza conversare davvero. Poi oggi J. se ne è venuto lì dai divani e leggeva un libro. Si chiamava Mastery. Il libro dice che ognuno di noi ha un talento, una maestria per qualcosa, e bisogna tirarlo fuori. A metà strada tra una boiata tipo leader di te stesso e i più vertiginosi pensieri goethiani. Perché J, come me, è a un bivio. E ha una vocazione grossa per una casa. Il problema è che ormai siamo tutti dualband e quindi le chiamate sono multiple. Ha finito gli studi e deve decidere se accettare un lavoro ben renumerato oppure fare qualcosa in cui crede davvero. Forse per la prima volta. Mi ha detto: da bambino volevo fare il clown. Ma tutti mi hanno dissuaso. Ho fatto l'università perché bisogna fare l'università, ma solo un esame mi ha dato davvero qualcosa. Ora mi dico, voglio fare il clown. Prendo sta cosa sul serio. Guardiamo dove ci sono teatri, accademie, scuole. Wann fangen wir an? (Quando iniziamo?) Così mi incalzava: Wann fangen wir an? Tu cosa volevi fare da bambino? Ci ho pensato un po'. Volevo fare il barista, il vignettista, il giornalista, ma soprattutto lo scrittore. Vorresti fare una di queste cose adesso? Fondamentalmente ho paura, abbiamo paura, ci vogliono soldi, tutti lo sanno. Libertà che muore col bisogno di sicurezza, sta scritto anche su un centro sociale proprio qui, sono troppo vecchio per, ci vogliono i soldi. Questo, io, codardo foderato di libri e di buone citazioni, ma irrisolto di fronte al decidersi. Un Musil di qua che fa rima con senso della possibilità, un Boell che scrive proprio le Opinioni di un clown. Saprei consigliare un libro a ciascuno quasi per ogni occasione della vita. Ma qua non ci vogliono libri, finalmente riesco a dirmelo a me stesso. Perché la domanda è quella: wann fangen wir an? Quando iniziamo?
Perché questo è il momento in cui "un giorno farò" non deve diventare "è andata così".

Nessun commento:

Posta un commento