lunedì 12 novembre 2012

noi e loro

noi e loro, italiani e tedeschi. il discorso è articolato e complesso. quante volte con Noemi abbiamo ripercorso le loro (e le nostre) miserie, talora forse dimentichi nella giusta foga di come ogni terra produce le proprie. ognuno è esposto alla proprie degenerazioni, il semplice nel semplicismo, l’intellettuale nell’intellettualismo et simili. e se noi degeneriamo sul nostro lato “ma che siamo in un film di alberto sordi?” (per dirla con moretti), cioè in un misto di cafonaggine, caciaroneria, e pecorecciume (in realtà, albertone ha anche cose splendide da offrirci), loro degenerano in un’attitudine da visitatori allo zoo. da molti mi son sentito osservato nella mia italianità come un animale raro dietro le sbarre cui fare foto, una bestia esotica (ma manco tanto, visto che siamo migliaia e migliaia!) da guardare con un misto di curiosità, compassione, e latente invidia. tutto questo senza scomodare la troppo facilmente sollevata reductio ad hitlerum, che oltre a essere un vero e proprio ‘asso piglia tutto’ per cui i tedeschi escono inesorabilmente con la coda tra le gambe, è ingiusto come sparare a una mosca con un cannone di navarone (ho detto mosca, non libellula colorata eh!). la cosa che più mi dà fastidio probabilmente è il loro essere ‘bambini ricchi cresciutelli’, il che lo riscontro veramente in tanti, forse perchè qui nel Baden-W. il Geld circola. e bambini ricchi cresciutelli che pare sappiano poco quanto sa di sale lo pane altrui, grado zero dell’esperienza, e via dicendo. potrei continuare per ore, mi fermo.

(post ispirato da una compagna di vita unterwegs)

Nessun commento:

Posta un commento