martedì 5 giugno 2012

il carver dei poveri


Ogni giorno ognuno si alza, si prepara la colazione, si lava quello che può, ed esce in strada. Ogni giorno, riversate sulle strade, umane solitudini si intersecano, non incontrandosi oppure perfino si.
Ognuno di noi crede di essere il solo a fare questo. C’è un certo solipsismo nell’eseguire questi gesti in perfetta solitudine ogni giorno. Meccanismi discretamente oleati, che d’un tratto possono chiedere ragioni circa il loro senso. Nella solitudine in cui ogni mattina ti lavi i denti, nella solitudine in cui vai al cesso, è facile di lì a poco credere di essere il solo, l’unico a fare ciò. E allora ti immagini gli altri nel fare quello che tu ogni giorno fai, hai sempre fatto senza pensarci, e adesso, per la prima volta, ci stai pensando su. E scopri che ognuno lo fa. E molti fanno cose ben più particolari di quelle che credevi di fare solo tu. Cose inconfessabili o anche clamorosamente semplici. È quasi consolante.

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