mercoledì 31 luglio 2013

scrivere e vomitare

scrivere e vomitare non sono così diversi, in certi momenti:
piegarsi, caricarsi, contorcersi,
svuotarsi, 
godere di un attimo di vacuo benessere quasi vertiginoso, 
e poi riprendere fiato, nell'attesa di un prossimo conato.

4 commenti:

  1. Concordo.
    Ma...vomito da malattia intestinale (e dopo stai meglio, riscoprendo il valore della normalità priva di sussulti), abbuffata emotiva (e relativo senso di colpa), sbronza (e quasi non te ne accorgi) o semplice autoinduzione (con quella briciola di masochismo velleitario che...)?
    Vomitare poi, come scrivere, è attività solitaria: difficilmente si trova qualcuno disposto a tenerti i capelli.
    C'è chi tuttavia non ne ha bisogno ;)
    Sono contenta che tu abbia scritto/vomitato di nuovo! Sei a Genova?

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  2. carissima, che bello leggerti :) bello il passaggio centrale 'vomitare poi, come scrivere, è attività solitaria: difficilmente...' ha anche un bel ritmo.
    è da un po' che volevo vomitarti una mail :P ho delle cose da comunicarti, due grosse novità. una esistenziale in senso stretto una lavorativa... mi piacerebbe tantissimo vederti prima di lasciare tubinga!

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  3. e scrivimi allora!! quando lasci tubinga? Perchè potrei fare un salto velocissimo l'11/12 se ci sei ancora...oppure pensavo che, dal momento che scendo in macchina fino a Milano, potrei prendere un treno per Genova e starci un paio di giorni prima di tornare all'est :D

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  4. belin :) sono italico da alcune ore, sto qua tipo sino al 20. è la volta buona che mi raggiungi un po' in ligurien??? speremu!

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